POSTI
DA VISITARE:
LA
CHIESA DI AGHIOS MINAS:
Se
siete amanti della natura e dell'aria fresca non potete perdervi una bella
camminata lungo la strada che porta a Giannina. A poche centinaia di metri
da Iliochori troverete la chiesetta di Aghios Minas. La porta della
chiesa è stata sostituita con una nuoa, nell'estate del 2009 ad
opera del paesano Georgios Polimeris. In questa chiesa nei primi giorni
di agosto si celebra la messa per Aghios Sotirios, alla quale partecipano
molti paesani che ritornano da altre località.
All'entrata
di Iliochori ci sono dei segnali che indicano un percorso turistico che
porta alla visita del paese e del territorio circostante.
Gli
amanti dei tours turistici possono seguire gli appositi segnali, posizionati
sul ciglio destro della strada che si addentra all'interno di Iliochori.
All'interno del paese si trova la nuova piazza principale dove e' situato
un edificio che prima ospitava la scuola elementare ora invece e' destinato
agli uffici comunali. Cliccate sulle immagini per ingrandirle
Continuando
la discesa si arriva a Mesochori
che vuol dire "Centro del Paese" perche' questa era la vecchia
piazza del paese che si estendeva fino alla localita` "Sochora";
in questa piazza si trova il Platano.
IL
PLATANO (Aghios Nikolaos):
E' fra le più importanti bellezze naturalistiche,
con perimetro di 10.5 m, fra i più grandi della Grecia. Moltissimi
turisti che hanno visitato questo platano ne sono rimasti stupiti. Alcuni
sostengono che abbia più di 600 anni e veniva usato dagli abitanti
come luogo di incontro dopo la messa. Al momento è luogo anche
di feste da parte dei paesani, dove si riuniscono a pranzare a base di
carne e pesce, per continuare con le danze tradizionali del luogo. Il
luogo è adatto anche per i bambini in quanto a fianco del platano
si trova un piccolo parco giochi e per gli amanti degli sport all'aperto
vi è anche il campetto da basket.
LA
CHIESA DI AGHIOS NIKOLAOS:
A
fianco della piazza c'è la chiesa di Aghios Nicolaos, costruita
nel 1850, una delle chiese più grandi di Zagoria. Un ampio cortile,
dove i paesani sostano dopo le celebrazioni per scambiarsi gli auguri
e le notizie dei parenti, porta al loggiato, sostenuto da basse colonne.
L'interno della chiesa è fra i più suggestivi con la sala
centrale era la vera sala per la preghiera dove nelle file esterne vi
erano le sedie situate in fila indiana, fronteggiante l'altare. Sulle
pareti delle preziose icone e affreschi bizantini di soggetto agiografico.
Il tetto è stato completamente rifatto di recente, utilizzando
delle grandi placche di ardesia che provengono dalla lontana Kavala.
Continuando,
dopo il grande platano, si trova il ponte di Peccios costruito in pietra;
proseguendo si arriva alla chiesa di Aghios Athanasios.
IL PONTE
DI PECCIOS:
Questo
ponte in pietra probabilmente risale al periodo dell'Impero Ottomano ed
è diventato anche un'attrazione turistica.
E' un ponte ad arco singolo che attraversa il "Megalo Rema",
un affluente del Resitis. Come la
maggior parte dei ponti della regione, il ponte di Peccios fu costruito
con le donazioni degli Epiroti. Una grossa somma fu donata dal suo benefattore
dal quale il ponte prende il nome. La spesa per la sua costruzione è
stata coperta dalla famiglia di Antonis Peccios. Nel terremoto del 1967
il ponticello ha subito seri danni ma in seguito è stato restaurato.
Nell'estate del 2005 ulteriori lavori di manutenzione hanno consentito
di mettere in sicurezza il ponticello. Non esistono informazioni sui suoi
costruttori.
LA
CHIESA DI AGHIOS ATHANASIOS
La
chiesa di Aghios Athanasios si trova a circa 500 m. dal paese, lungo il
sentiero che porta a Laista. Secondo alcune testimonianze, la chiesa è
stata costruita intorno al 1770 dal monaco Blasio, che l'aveva scelto
come luogo di preghiera. Nel passato fu rifugio degli Albanesi che passavano
di li', dopo la caduta del regime di Oxa. Arrivavano in Epiro clandestinamente
e oltraggiarono il tempio accendendo fuochi, distruggendo icone ecc. Nel
2015 la chiesa è stata completamente ristrutturata e viene visitatata
dai turisti, diretti alle cascate di Balta Stringa.
Continuando lungo il sentiero a destra, nei pressi del fiume Kriopotamos
si possono visitare i ruderi del vecchio mulino ad acqua. Ancora più
avanti si trovano le grandi cascate in località "Balta Stringa".
LE CASCATA
DI BALTA STRINGA
Indubbiamente
è forse l'attrazione turistica più importante del paese,
Le cascate distano 20 minuti a piedi da Iliochori, debitamente segnalate
già all'entrata del paese. La cascata si trova a 780 m dal livello
del mare, in realtà è formata da tre cascate. Quella che
ruba la scena è la più grande, alta 25 metri con una maestosa
piscina alla base, con una profondità che supera i 5 metri. Proprio
qui nell'ottobre 2009 la televisione SKY ha girato un documentario su
questa bellezza naturale e sul paese di Iliochori. Nel 2011 è stata
creata la nuova strada che parte dal ponte di Peccios fino alle cascate,
passando a fianco della Chiesa di Aghios Athanasios. L'area attorno alla
cascata è ben organizzata. Panchine e un tavolo in pietra sono
stati posizionati affinché i visitatori possano riposarsi e godersi
lo spettacolo unico che offre questa bellissima cascata impetuosa. Oggi
è meta di molti escursionisti, turisti da ogni parte del mondo
e filmaker che con i droni immortalano questa meraviglia.
LA
CHIESA DEL PROFETA ELIA:
Nei pressi della chiesa di Aghios Nicolas si trova la stradina campestre
che porta, dopo un percorso di 2 km, alla collinetta nella cui sommità
si trova la chiesetta dedicata al profeta Elia.
Il 5 luglio 2021 sono iniziati i lavori di demolizione
e ricostruzione della chiesa.
LA
CHIESA DI PANAGIA:
Non
lontano dalla piazza centrale di Iliochori si trova la chiesa di Panagia,
a circa 10 minuti dal paese. Costruita nel 1350 da monaci cretesi. Era
una delle più ricche prima che i turchi la derubassero dopo l'uccisione
di Ali Pasha. In questa chiesa si possono ammirare le antiche icone, l'antico
altare e gli arredi lignei sapientemente scolpiti. Antistante la chiesa
si trova un piccolo loggiato coperto dove è stata collocata una
grande campana veneziana con un' iscrizione latina. Nelle vicinanze della
chiesa sono state scoperte due catacombe ben conservate nelle quali si
nascondevano i monaci dell'antico monastero, nel periodo Ottomano, per
sfuggire ai Turchi. Nel 1822 i soldati del sultano ottomano, dopo aver
uccisero Ali Pasha nell'isola del lago Pamvotis di Giannina, si impadronirono
di molte opere dei monasteri della regione della Zagoria. Anche la chiesa
di Panagia (dedicata alla Madonna), di Iliochori, fu vittima di briganti
che non risparmiarono neppure i monaci, credendo che nel tempio vi fossero
nascosti soldi e oggetti sacri. Adiacente alla chiesa si trovava il cimitero,
trasferito nel XX secolo a fianco della chiesa di Aghios Nikolaos, a causa
dello spopolamento del paese. Nel 1943 fu devastata dal passaggio dei
soldati nazisti che non la risparmiarono. L'epirota Costas Krystallis,
scrivendo alcuni articoli in un quotidiano in quell' anno, per i villaggi
del Pindos, ha riportato che la chiesa di Panagia di Iliochori è
stata fonte di molte informazioni storiche.
IL
FIUME RASCIANITIS:
Interessante
da vedere è il fiume Rascianitis, che scorre a valle del paese,
esso è affluente del grande fiume Aoos, dove si può andare
a pesca. Il luogo è adatto anche per escursioni a piedi o in bicicletta,
in uno dei paesaggi più sani e suggestivi. La
strada, che da Iliochori porta a Vrisochori, prosegue poi per Palioseli
un piccolo paese; a meta`percorso si supera il fiume Aoos, mediante un
robusto ponte costruito pochi anni fa in sostituzione del vecchio, che
era stato portato via dalle piene invernali.
Questa strada prosegue per la citta` di Koniza immettendosi nella strada
Giannina - Salonicco.
GYFTOCAMBOS:
In
località Gyftocambos, ogni anno, nel primo weekend di Agosto
i discendenti delle antiche tribu`dei Sarachazani, grandi allevatori,
si incontrano per una grande festa che inizia il venerdi pomeriggio.
Provengono da tutta la Grecia e da altre nazioni dei Balcani come Romania,
Bulgaria ecc. Al loro arrivo montano le tende e accendono grandi falò
per la preparazione degli arrosti e per riscaldarsi perche` di notte la
temperatura scende parecchio. Il sabato pomeriggio al centro della piazza
lastricata viene acceso un grande falò attorno al quale si danzerà
fino alla domenica pomeriggio. Cliccate sulle immagini per ingrandirle.
Le
danze sono accompagnate dall'orchestra, costituita da mandolino, clarino,
tamburello e da vari solisti. Per tutta la notte si beve, si mangia e
si balla. La domenica mattina si esibiscono i ballerini professionisti,
abbigliati con i tipici costumi epiroti. La festa continua fino al primo
pomeriggio quando i festanti cominciano a smontare le tende e ripartono
verso le loro residenze abituali. E` un momento comunitario molto sentito
che ricorda i periodi in cui le greggi, all'inizio della primavera, transumavano
dalle marine alle verdi montagne dell'Epiro. I pastori, oltre le greggi,
trasferivano l'intera famiglia e qualcuno ha finito per prendere residenza
in questi paesi di montagna.
Dal paese di Iliochori si puo`ammirare la montagna di Papingos, deve si
trova anche la grotta del famoso bandito "Ndavelis".
Secondo il racconto degli anziani, in questa grotta ha svernato un anno,
durante il periodo in cui l'Epiro era sotto il dominio dei Turchi. Papingo
e`anche meta dei raccoglitori di Tzai (una varieta`di te` selvatico).
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